ABOUT ME
"Anima Mundi"
di Raffaella Bellani
Opera vincitrice della prima edizione del Premio Icon Art - un tributo al talento - Salerno 14/12/2019
Recensione dell'opera.
Un sentire profondo, un percepire intimo, primitivo ed intenso, una connessione di sensi e natura, intesa quasi come un panico coinvolgimento, in cui l'artista s'immerge e di cui s'inebria, generando una forza creatrice che invade la tela, la permea, la graffia con gli artigli dell'anima. Questo sembra avvertirsi dinanzi ad un'opera di Raffaella Bellani, artista parmense, appassionata ed innovativa sia per tecnica che per ricerca artistica.
Le sue opere sono percorse da un fremito, da un fermento creativo che scorre come un flusso di immagini che si sovrappongono e si confondono le une nelle altre. In molte composizioni come nella presente "Anima Mundi", aspetti dell'immaginario figurativo si fondono con punte d'astratto generando sensazioni ed atmosfere nuove, dimensioni temporali e stadi mentali diversi che si uniformano in un continuo presente. L'artista procede qui per piani sovrapposti in cui su uno sfondo dalle pennellate astratte di bianco e nero si stende uno strato che accoglie immagini quasi evanescenti di alberi, perché concepiti come riflessi in una pozzanghera, e su questi viene poi a delinearsi un volto femminile, diafano nei contorni, ma marcato ed intenso nello sguardo.
Tutto si compenetra: i rami degli alberi si confondono nei capelli che cadono sul volto della donna, le foglie e lo sfondo generano passaggi chiaroscurali ed atmosfere afferenti alla sfera delle emozioni. Anche qui la donna diventa uno stato d'animo e la costruzione sembra dare un senso di tridimensionalità, quasi come se il volto che riempie la composizione volesse sfondare la tela e spingersi verso l'osservatore portando con sé tutte le sensazioni e le emozioni che esso trasfonde.
IFF - Dott.ssa Isabella Fortunato Fedriga - critico d'arte
ICON ART MAGAZINE
R I V I S T A D I A R T E M U S I C A E S P E T T A C O L O
Il cromatismo elegante e il tratto scenico di Raffaella Bellani.
E' una pittura, quella dell'artista Raffaella Bellani, di evidente impegno compositivo, dove la scansione spaziale della prospettiva e il fascino penetrante del soggetto aumentano l'attrazione dell'immagine. L'impiego dei colori, a volte monocromatici, il gioco delle luci e delle ombre e il movimento delle trasparenze apportano all'opera una notevole rilevanza e costituiscono il suo stile. L'artista si serve di diversi materiali quali stucco, garze, foglie e acrilici che, stesi mirabilmente su tela, si trasformano in un tessuto narrativo unico di notevole e di personale effetto visivo-tecnico. Tra realtà e fantasia le opere di Raffaella Bellani vivono di magistrali e di velate sovrapposizioni intrise di sceniche immagini figurative in cui, il primo piano del volto femminile, si fonde con un retroscena astratto assolutamente originale intriso di ampie sfumature e di vibranti risultanze luminose. Il cromatismo elegante, estremamente sapiente, il tratto segnico morbido ma incisivo e la resa formale equilibrata ed altamente suggestiva regalano all'opera atmosfere uniche ed irripetibili. Il contesto pittorico dell'artista Raffaella Bellani è intensamente espressivo e conferisce alle opere una ricerca di assoluta padronanza dei mezzi tecnici. La fusione del ritmo compositivo, con il senso d'armonia del colore, converge in un dinamismo della prospettiva attenta e del disegno deciso che si impreziosisce di una resa prospettica di palese studio. La perfetta simbiosi, tra la raffigurazione della donna e lo sfondo affascinante di evidente fantasia sia creativa che interpretativa, si libera magistralmente in uno scenario denso di emozioni e di significati. La cromia del bianco e del nero sta a rappresentare nelle opere dell'artista Raffaella Bellani il passato e la memoria, che viene espressa con un segno graffiante, mentre l'ideazione del soggetto femminile, fortemente espressiva, scandisce nel tempo e nello spazio un fare arte di vero sentimento capace di rispondere a tutti i canoni artistici.
Monia Malinpensa
( Art Director - galleria Malinpensa Torino - dal 1972 )
Il fermento creativo di Raffaella Bellani.
"L'artista parmense possiede un ricco bagaglio tecnico e stilistico. Protagoniste assolute delle sue opere sono le donne di oggi, eroine della modernità che affermano con grande dignità il proprio diritto di esistere. Nel suo fermento creativo scorre un flusso di immagini che si sovrappongono e si confondono le une alle altre, tra aspetti figurativi e astratti generando nuove atmosfere e altre dimensioni che si uniformano in un continuo presente. Le condizioni dell'anima vengono raffigurate con grande intuito dal suo estro artistico. La sua originalità espressiva rappresenta il sogno mai realizzato di tanti uomini: poter viaggiare liberamente nel tempo e nello spazio per trovare la propria giusta dimensione. L'artista Raffaella Bellani sa rappresentare con intensa spiritualità la propria "panteistica comunione" con il mondo naturale in una connessione sensoriale in un coinvolgimento in cui l'artista s'immerge e di cui s'inebria, generando una forza creatrice che invade la tela, la permea, la graffia con gli artigli dell'anima. I suoi splendidi ritratti hanno la sacralità, la ieraticità del self-portait di Albrecht Dùrer in veste Salvator Mundi. Anima e Cosmo, Arte e Natura, si fondono in un solo respiro..."
Veronica Nicoli (Art Director e presidente Artetra)
"S0gno"
"Le donne, il mondo,
i pesci. Ecco le tematiche di Raffaella Bellani. Ma cosa li lega, oltre ai
materiali che s'insinuano e sovrappongono? Un filo invisibile e inconscio, tra
terra e cielo, tra aria e acqua, aldiquà e aldilà. È un graffito sottile tra
scritte sospese e sguardi affioranti, in bilico tra passato e futuro, è
un'evocazione e un'invocazione interiore. Un sogno. Bellani ha sempre fatto
molti ritratti, quasi tutte donne con dentro universi di cose, scatole cinesi
d'immagini, fioriture di pensieri e memorie come giochi di riflessi, emersioni
simboliche e oniriche. Il suo linguaggio è solo apparentemente realistico,
figurativo, perché poi invade i territori dell'inconscio, andando oltre,
divenendo surreale e metafisico. Le giustapposizioni di tecniche che sembrano
inspessire le sue tele, creando rilievi, paradossalmente le sgravano del peso
della materia, approfondendo le piste d'indagine, moltiplicando le chiavi di
lettura. La sua è una pittura solo apparentemente semplice e immediata, ma in
realtà è estremamente introspettiva e articolata. Le ultime opere vedono
protagonisti pesci, colorati e fantastici, silhouettes elementari fluttuanti
nell'etere. Eppure sono archetipi e simboli alchemici, veicoli muti di messaggi
ineffabili. Aggrappati ad essi, su altalene, quasi mimetizzate sono donne e
bambine dai capelli rossi e ricci, vitali apparizioni del sé. Non bisogna
lasciarsi ingannare anche qui dalla semplicità di queste scene, leggere, quasi
decorative, eppure misteriose. Le superfici graffiate, elaborate con inserti
materici raccontano poi molto più di una storia individuale e personale, ma
dispiegano in sguardi e profili l'eterno femminino, l'Anima mundi, la donna
nella sua essenza. Si sente come la Bellani dipinga in un trasporto quasi medianico,
afferrando intuizioni superiori, esprimendo l'arcano dell'esistenza con gesti
artistici che scavano pensieri. Dietro le tele (e talvolta anche sopra, quasi
in filigrana) trascrive il diario interiore di questi momenti estatici, le
tracce per orientarsi nei labirinti dell'anima. E poi ecco sorgere una parola:
ricongiungimento. Il filo del sogno conduce in alto, oltre quella superficie
scabra, oltre la pelle segnata e lo sguardo d'incolmabile attesa. Le sue opere
spingono sempre verso approdi d'ulteriori immaginazioni. Sogni o magie? Forse
entrambe le cose.
Manuela Bartolotti (Storica dell'arte)