LO STILE E LA TECNICA

La mia poetica stilistica e la tecnica.

La mia pittura si è trasformata con me, con la mia ricerca e crescita personale. Sono passata dall'iperrealismo iniziale (in prevalenza la figura e il paesaggio), a "mischiare" l'astratto ad un surreale figurativo con uno strascico di formazione impressionista, senza dimenticare il chiaroscuro caravaggesco.

Amo dipingere le metropoli delle mille opportunità e del sentirsi isolati pur nella moltitudine. Del tutto e del niente vissuti in un'unica suggestione. Ognuna delle donne che dipingo in sovrapposizione possiede delle sfaccettature prettamente femminili nelle quali mi riconosco. Ho capito che la mia strada era la sovrapposizione di temi e soggetti, di tempi e tecniche: perché così è il mio modo di pensare, per sovrapposizione di immagini e idee che si intersecano velocemente e che non possono fare a meno l'una dell'altra. Nella complessità del mio sentire e delle mie ragioni non ho mai un unico punto di osservazione: immagini si sovrappongono e scorrono nel mio immaginario, ancor più nel mio cuore fino ad esprimersi nella mia arte.

Con le sovrapposizioni trascrivo emozioni che mi attraversano. Sovrapposta, intersecata, attraversata, spesso in trasparenza, la figura evanescente di donna rappresenta l'essere umano in quanto tale. Anime sospese tra la realtà e l'immaginario, tra i doveri e i sogni di evasione o di realizzazione, tra questo e l'altro mondo, tra l'indifferenza e l'essenza. Sovrappongo più immagini figurative su uno sfondo astratto, trascinato e graffiato, prevalentemente in bianco e nero, che rappresenta il passato, il bagaglio della memoria che ha forgiato ogni persona nel processo formativo.

Non dipingo mai sulla tela vergine, le creo un vissuto plasmandola con un astratto materico che, alle volte, mi soddisfa talmente tanto che quasi mi dispiace nasconderlo con successive sovrapposizioni; ma non riesco a lasciarlo così, per il mio dipingere risulterebbe incompleto. A seguire la scenografia, che generalmente è una metropoli, ma a volte ho dipinto anche interni di tipiche dimore italiane del '900. In ultimo sovrappongo la figura femminile, che nella mia elaborazione mentale mi rappresenta. Un po' come se in un'unica opera ne siano racchiuse tre. Lo sfondo, nella maggior parte dei casi, è ad acrilico e stucco; qualche volta ho utilizzato la calce cruda o l'Ironic fondo ruggine stesi a spatola; mentre la pittura figurativa che si interseca successivamente è dipinta a pennello prevalentemente ad acrilico, talvolta ad olio, con aggiunta di smalti o dorature a foglia.

Raffaella Bellani 
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